Lago dei Cigni, Scala
Lo scorso 15 dicembre è tornato in scena al Teatro alla Scala, dopo quasi dieci anni di assenza, e soprattutto dopo la violenta bagarre che oppose il celebre ballerino e coreofrafo russo alla direzione
del Teatro proprio qualche anno prima della sua scomparsa, il “Lago dei cigni” con la coreografia e regia di Rudolf Nureyev (da Marius Petipa e Lev Ivanov) aprendo trionfalmente la stagione 2010 – 2011 del balletto scaligero . La novità questa volta era la direzione di Daniel Barenboim che si alterna con il giovane e molto promettente direttore tedesco – algerino Julien Salemkour, grande esperto del repertorio mozartiano, e proprio per questo molto indicato per la direzione di Tchaikovsky, dato il sottile e sotterraneo fil rouge che unisce i due compositori . Daniel Barenboim
con l’Orchestra della Scala si è dimostrato in perfetta sintonia con tutto il corpo di ballo ed i solisti,
in particolare con Leonid Sarafanov, nel ruolo di Siegfried, ed Antonino Sutera, nel ruolo del mago
Rothbart, alter ego dello stesso Nureyev . Ma la vera star della produzione era la giovane e miracolosa pietroburghese Alina Somova, dalla magnifica e splendida presenza scenica e tecnica impeccabile , nel ruolo di Odette, che componeva una magnifica coppia con Leonid Sarafanov tragicamente e pessimisticamente immersa nell’abisso e nelle tenebre . Bellissimi come sempre i costumi di Franca Squarciapino ma soprattutto le scenografie di Ezio Frigerio che fa esplicito ed evidente riferimento, secondo sua stessa dichiarazione programmatica, all’universo di Claude Monet ed in questo modo trasferisce il lago di Tchaikovsky sulle acque del giardino di Giverny . Un vero trionfo per tutti gli artisti in scena , grande esibizione di straordinaria tecnica da parte sia dei solisti che dal corpo di ballo, che avrebbe molto lusingato il defunto Nureyev . Molte le sorprese in cartellone nella stagione di quest’anno : da “L’histoire de Manon” di Kenneth MacMillan alla creazione “L’altro Casanova” di Gianluca Schiavoni sino al momento forse più atteso ovvero “Jewels” di George Balanchine . Le numerose repliche del “Lago dei cigni” continuano sino al 7 gennaio prossimo .
Giacomo Di Vittorio
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